Sara Tommasi torna alla ribalta e questa volta cavalcando l’onda della musica. Ben due progetti musicali: uno portato a termine con il duo “Luci da Labbra”, con la collaborazione del trapper Sciarra, con i quali è stato inciso il brano “Vis a vis”, mentre il secondo progetto andato in porto è stata la realizzazione di un brano contro le violenze sulle donne.
Il 2020 è stato un anno difficile, pesante, ma la showgirl Sara Tommasi non si è lasciata andare, ma ha trovato lo spunto per dare energia al suo pubblico con queste due canzoni a cui seguiranno i relativi video.
Oggi intervistiamo Sara, che ci ha promesso di darci, forse, delle new su un certo matrimonio…Virtuale o reale?
Sara, sta per finire un anno disastroso, pesante in tutti i sensi, ma tu sei riuscita a trovare l’energia per incidere il brano “Vis a Vis”?
Nonostante il brutto anno ho voluto portare un po’ di positività alla gente ed incidere questo brano. Penso sia importante non lasciarsi andare in certi periodi, ma trovare l’energia per andare avanti.
La canzone è prodotta dai “Luci da Labbra”. Fra poco uscirà anche il video. Com’è nato questo progetto?
“Ho conosciuto i Luci da Labbra, casualmente, ascoltando la radio. Poi il mio manager mi ha organizzato un incontro presso il loro studio ed ecco arrivare il brano Vis a vis“,
Prima di Natale uscirà il video di “Vis a Vis” ci puoi anticipare qualcosa?
Il video è stato girato a Sanremo, davanti al teatro Ariston, davanti al casinò di Sanremo e al Grand Hotel Des Anglais. Nel video appaio vestita da sposa, ma non vi anticipo nulla. Sarà una sorpresa.
Ultimamente hai anche inciso un altro brano, per sensibilizzare il pubblico sulle violenze alle donne. Possiamo sapere il titolo e di cosa parla?
Si, il nuovo brano s’intitola “Impara ad amarti”, è un brano di musica leggera e parla della storia di tre donne che hanno avuto dipendenza chi dalla droga, chi dal sesso, e chi ha conosciuto la violenza del proprio marito. Il brano insegna ad amarsi, a non lascirsi cadere a terra e spinge le donne a denunciare queste negatività.
Quest’anno ti sei data al canto. Hai in programma un album?
Beh…preciso che devo perfezionarmi molto e studiare ancora tanto, però è un ambiente dove mi ci sono trovata molto bene. Il primo brano è stato un qualcosa di più facile, mentre “Impara ad amarti” è stato un po’ più strutturato. Mi sono trovata bene e non escludo un progetto del genere, cioè un album intero.
Un tuo ritorno in televisione?
Si, sto aspettando la proposta giusta ed il giusto contesto. Sono sempre pronta.
Cos’è l’amore per Sara Tommasi?
L’amore per Sara Tommasi ha un nome, si chiama Antonio Orso, un ragazzo fantastico. L’ho conosciuto professionalmente e poi mi sono innamorata pazzamente di lui. Ora stiamo pensando alle nozze.
Grazie Sara per la tua disponibilità. Un abbraccio da tutti noi e un saluto da tutti i tuoi fan.
Grazie Claudio per questa deliziosa intervista e un saluto caloroso a tutti.
Il
nome di Sara Tommasi ritorna spesso nei titoli di magazine di
spettacolo online o simili, ma guarda caso sono sempre articoli
pilotati, pre-preparati dallo “staff” del blog di Debora
Cattoni, la donna conoscente della stessa Sara Tommasi e di cui si
dice manager.
Articoli
che partono con notizie bomba tipo: “Sara Tommasi si è
fidanzata. Sara Tommasi è incinta, poi no…..ha abortito. Sara
Tommasi verso il matrimonio, no….ora è ancora single”, per
poi cambiare subito argomento e parlare assolutamente della
autoproclamatasi manager Debora Cattoni.
L’ultima
notizia bomba, quella in cui si informava(ma informava chi se non
interessa a nessuno?) che Sara Tommasi aveva rinunciato alla
maternità, ha incontrato il forte dubbio del Magazine Dagospia il
quale l’ha definita una possibile “caltagironata”, per
attirare l’attenzione sull’articolo. E di chi parla l’articolo? E’
un’intervista alla Cattoni.
Ma
cosa c’entra continuare a menzionare Sara Tommani se poi si parla di
se stessi?
Se
Sara Tommasi non sta bene o si sta curando, perchè non la lasciamo
in pace invece di sfruttare il suo nome per pubblicizzarsi?
Partendo
dal presupposto che una manager non è manager perchè amica di
qualcuno, ma deve saperlo fare questo lavoro, che consiste nel
valorizzare la figura del suo assistito e le sue capacità e non
utilizzare il nome del suo assistito per auto-elogiarsi. Questo è
essere manager?
Il
dubbio che qualcosa non andava in questo uso improprio della Tommasi
è nato già qualche anno fa, quando uscivano articoli con il suo
nome nel titolo, ma poi gli articoli non erano altro che
un’intervista alla “manager”, la quale sottolineava
sempre:“Sara si sta riprendendo grazie alla mia amicizia e a
me che le sono da manager e questi sono i miei progetti….”
Si…non
per la Tommasi, ma progetti per la Cattoni.
Basta
inserire il nome di Sara Tommasi nei motori di ricerca per poter
accorgersi che il nome di Debora Cattoni è presente in modo molto
invasivo negli articoli a seguire.
E
poi parliamo di manager? Ma un manager prepara e organizza la vita
pubblica del suo assistito, non di se stesso. Da ricordare poi che
quasi tutti gli articoli dove la manager Cattoni presenta le sue
manifestazioni sono un fake atroce, assurdi, da basso rilievo; un
falso di non autore. Qualche esempio?
05
Luglio 2019 “Debora Cattoni non è più la manager di Sara
Tommasi”
18
Luglio 2019 “Sara Tommasi ha interrotto la gravidanza, lo
rivela la sua manager Debora Cattoni”
Attenzione,
articoli che poi risultano essere un’intervista alla Cattoni!
Come
abbiamo detto anche Dagospia ha espresso il dubbio che queste notizie
fossero un fake e la manager Cattoni non ha tardato a rispondere
“Sara Tommasi non ha bisogno di pubblicità”
Qualcosa
non torna. Ma se Sara Tommasi non ha bisogno di pubblicità, perchè
si usa il suo nome a sproposito?
Un
altro articolo falso è quello del 2017 (poi un silenzio di un anno,
forse perchè non si sapeva inventare altro) dal titolo “Debora
Cattoni e l’uomo segreto in casa sua. E’ forse l’attore Keanu
Reeves?”-“La blogger ed attrice Debora Cattoni incontra
Sara Tommasi, assieme al suo nuovo amore, nel suo appartamento in
Umbria e scoppia………”
Un
articolo falso, preparato per fare notizia, anche perchè l’ho
scritto io ai tempi della mia breve collaborazione con la “manager”
della Tommasi. Poi ho capito che qualcosa non andava.
Notare
anche articoli d’intervista alla “manager”, ma che portano
titoli che non c’entrano nulla col contenuto, tipo:
“Sara
Tommasi si sposa. Debora Cattoni sarà la sua damigella”
Questo
articolo risulta pure autoprodotto e scritto sul blog della Cattoni
stessa – SelfieMadeGirl.
Luglio
2017 “Sara Tommasi e la manager Debora Cattoni al festival del
cinema di Venezia”…..Peccato che Sara Tommasi non c’era. La
Cattoni si.
Agosto
2019 “Sara Tommasi si lascia con il fidanzato e va a Venezia
assieme alla sua manager Debora Cattoni”. Peccato che Sara
Tommasi non c’era.
Luglio
2017 “Prova superata per la prova bikini di Sara Tommasi e
Debora Cattoni”
Luglio
2017 “Feltre pronta ad esplodere sotto il rombo Lamborghini.
Presenti Sara Tommasi ecc.” Evento mai avvenuto.
Ora
ci si chiede davvero se sto nome SARA TOMMASI non sia davvero
spudoratamente usato per i propri fini, senza vergogna, ma per farsi
strada dove non è possibile entrare a causa di incompetenza in
questo lavoro lavoro. Non si lavora per nome di amici, ma per
capacità propria.
Ma
a colpire il lettore, nel leggere gli articoli citati e molti altri,
è anche il come si presenta la “manager” al pubblico.
Partiamo dal presupposto che un manager con un minimo d’esperienza
lavora dietro le quinte e il lavoro lo fa bene e il suo curriculum è
vero.
Ora
vediamo come si presenta chi usa sempre il nome SARA TOMMASI per
farsi vedere:
Debora
Cattoni si presenta sempre cosi nei “suoi” articoli:“La
donna da ricercare, che nasconde i suoi contatti segreti, ma che
ormai è chiaro sia un modello prezioso per il mondo
dell’informazione e del gossip cinematografico e del mondo della
moda. Attrice, manager, modella, blogger che ha fatto crescere il suo
magazine in modo esponenziale al punto che tutte le personalità
intervistate all’interno del magazine stesso sono Vip conosciuti
personalmente e che giorno dopo giorno vogliono apparire nel magazine
stesso, stiamo parlando di Selfie Made Girl.
Una
delle poche manager italiane che si occupa di web reputation per
grandi personaggi dello spettacolo. Sara Tommasi è nella sua
scuderia. Ha trasformato la sua grande amicizia con Sara in un
brillante rapporto di lavoro ed oggi infatti ne è la manager.”
Queste
presentazioni le troviamo in articoli che portano nei titoli il nome
Sara Tommasi.
Allora ci ri-chiediamo:”Ma
cosa c’entra continuare a menzionare Sara Tommasi nei titoli di
notizie di spettacolo se poi si parla di se stessi? Non è un modo
sfacciato di usare un nome altisonante per farsi vedere?”
Poi
gli eventi fantasma di questa “manager”:
Dimenticavamo
la notizia più trash e falsa che la manager Cattoni aveva fatto
pubblicare dai suoi collaboratori, tra i quali io, che informava di
una serata evento al Twiga di Flavio Briatore, notizia
accompagnata già dalla stampa della locandina e dalla notizia degli
ospiti, fra cui SARA TOMMASI.
Peccato
che in quei giorni avevo preso contatto con la vera manager della
presentatrice Adriana Volpe, per organizzare un’intervista, ma mi
sentivo dire, tramite mail, che Adriana Volpe rifiutava la mia
intervista in quanto aveva sentito telefonicamente Flavio Briatore,
suo amico, il quale smentiva l’esistenza di un party nel suo locale e
che non ne sapeva assolutamente nulla.
Avvertita
la Cattoni di questa cosa e chieste spiegazioni arrivavano i primi
tremori:”No, no, c’è stato un fraintendimento….cancellate gli
articoli dal web.”
Si,
perchè qui si rischiava una denuncia.
Poi
il film con Mickey Rourke -“The cheat on the run” un film
dichiarato Hollywoodiano e di cui la “manager” Debora Cattoni era
presentata come la protagonista. Anche qui locandine pronte,
esaltazione al massimo e……………….Il film non esiste.
Ma
ci si chiede ancora”Ma cosa c’entra continuare a menzionare Sara
Tommasi nei titoli di notizie fake di spettacolo se poi si parla di
se stessi?”
La
vogliamo smettere di usare la dolcissima e semplice Sara Tommasi per
i propri giochini?
Alla
fine si sentiranno più manager della “manager” i lettori di
questo articolo.
Luca Di Carlo è il “sexy” tenebroso che nella periferia di Roma nord a notte fonda corre in auto a 300 km/h. La vita esagerata del sexy avvocato ribelle e rubacuori ed i legami con Pamela Anderson, l’icona Ilona Staller, Paris Hilton ispirano un film per il grande cinema. Il fatto accertato risale a qualche giorno fa, quando delle auto sono state notate correre nella periferia nord di Roma in un’area abbandonata e chiusa al pubblico, inaccessibile. Qualcuno ha subito riconosciuto l’auto Mustang dell’avvocato in stile Fast and Furious. Tempo addietro aveva detto “se non fossi diventato avvocato, forse sarei diventato pilota di F1 …”Luca Di Carlo è l’Al Pacino entrato nella scena del film da ” l’avvocato del diavolo ” di Taylor Hackford a quella di “ scarface ” di Oliver Stone … è l’avvocato innovativo … rivoluzionario che è riuscito a trasformare la scandalosa legge dei pregiudizi mediatici in un trionfo perché sono proprio questi pregiudizi che hanno accresciuto il personaggio. Luca Di Carlo è l’avvocato della strada … è uno che vive negli eccessi. Ma il suo essere esuberante non può essere motivo di pregiudizi.
Lui ha il coraggio di osare gli altri no, ed è per questo che molti vorrebbero ma non possono indossare le sue vesti. Ha detto in altre interviste “qualcuno ha cercato di strapparmi quella toga ma alla fine chi ha tentato di farla propria si è illuso …”. È un avvocato nell’orbita della “trasgressione”, del sesso, e della genialità … Luca Di Carlo è stato l’unico avvocato che sul banco dei processi è riuscito a mettere K.O. l’ex marito di Ilona Staller. Luca Di Carlo fu assoldato dall’ex deputata al Parlamento italiano Ilona Staller, contro l’esercito degli avvocati dell’ex marito artista americano Jeff Koons ed ha vinto a giovanissima età il processo di diritto internazionale penale più famoso e complicato di Ilona Staller, facendola assolvere dalla Corte d’Appello di Roma dalle accuse di avere impedito all’ex coniuge di incontrare il figlio, e vincendo anche sulla richiesta risarcitoria milionaria. Luca Di Carlo ha sempre detto: “ i pugili migliori sono quelli che vengono dalla strada così come gli avvocati ”.